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Testimonianza: Fibromialgia

02.04.2009

Mancina

Sintomi:

Dolori brucianti alle braccia e alle gambe, non come i dolori reumatici ma più come quelli conosciuti come dolori articolari che accompagnano l’influenza.

Debolezza crescente a causa degli stati dolorosi, inizialmente crampi e in parte inizi di paresi, limitazioni sensoriali.

Le varie diagnosi della medicina ufficiale come sclerosi multipla, ernia discale e sindrome del tunnel carpale non erano sostenibili a causa del perseverare dei sintomi o perché potevano essere esclusi grazie ad esami clinici.

L’avvenimento conflittuale:

nel 1998 è morto mio padre. È collassato nel bagno. Alla telefonata immediata di mia madre mi sono precipitata a casa dei miei genitori.

Ho tentato di tenere in vita mio padre applicando la respirazione ed il massaggio cardiaco o per meglio dire ho cercato di rianimarlo fino all’arrivo del medico del pronto soccorso.

 Mia madre era sollevata all’idea che ci fossi anch’io e mi ha delegato sul da farsi. Purtroppo il medico ha potuto constatare solo delle fibrillazioni ventricolari e anche il defibrillatore non ha potuto riportarci mio padre.

Dopo la morte di mio padre hanno avuto inizio i dolori prima ad entrambe le mani che erano come intorpidite e formicolavano. Il sospetto era di un’altra ernia discale a livello cervicale (ne avevo avuta una a livello lombare durante la mia prima gravidanza).

Una risonanza magnetica della colonna vertebrale ha messo in evidenza una cosa terribile per me: l’infermiera in ospedale mi spiegò che era stato trovato un tumore nel midollo spinale cervicale e che bisognava eseguire un esame col mezzo di contrasto per il quale era necessario la presenza di un medico e perciò bisognava aspettare circa 45 minuti.

Ero seduta, da sola, nella sala d’attesa della clinica e avevo delle visioni orribili: “ I miei figli sono ancora troppo piccoli per crescere senza madre”, avevo d’avanti agli occhi l’immagine del mio deperire fino alla morte. Mi sono sentita malissimo e soprattutto molto sola.

L’indagine successiva poi ha mostrato una ciste,  una cosiddetta siringomielia. Non minacciava la mia vita secondo i medici ma forse era la causa dei sintomi alle braccia e dei mal di testa molto frequenti.

I disturbi alle braccia aumentavano, mi dolevano i polsi, portavo dei tutori per i tunnel carpali ad entrambi i polsi, di notte avevo crampi alle gambe. Si sono aggiunte le gambe agitate.

Dormivo circa 2 ore per notte, poi i disturbi arrivavano ad un livello tale che dovevo alzarmi. Durante il giorno lavoravo come una forsennata,  un modo per rimuovere i dolori durante il lavoro. Ufficio, bambini, casa, presidenza onoraria in due associazioni, consiglio parrocchiale: non tralasciavo niente.

Mi hanno mandato nella clinica universitaria di Tuebingen.

Dagli esami neurologici non risultava nessuna diagnosi, un'altra volta: non borreliosi, non sclerosi multipla, andavano ad esclusione, alla fine la diagnosi fu di fibromialgia.

Seguivano terapia con antidolorifici ed antidepressivi, abbiamo provato diversi farmaci per vedere se mi portavano sollievo.

La combinazione di antidepressivi, antiepilettici e antidolorifici davano un po’ di sollievo per un breve periodo.

Ci sono dei giorni in cui riesco superare la giornata solo con un dosaggio piuttosto alto di antidolorifici. La sensazione è come se stessi per covare un’influenza, tutte le articolazioni sono doloranti già al risveglio. Sento fortemente quando arriva un cambiamento di tempo.

Anche uno squilibrio psichico causato da tensione, dispiaceri o preoccupazioni si fa sentire subito. Nonostante le proteste del mio medico di antidepressivi non ne prendo più anche se a volte la tentazione di spegnere la coscienza è forte.

Contenuto del conflitto:

Dott. XY mi ha spiegato che la causa della mia malattia è il fatto di non essere riuscita di tenere in vita mio padre, perciò non la sua morte ma il mio fallimento dei  tentativi di rianimazione.

Conflitto del “non poter trattenere”, dello “scivolar via”, del “non poter trattenere la vita nonostante tutti gli sforzi”.

Sono coinvolte anche le gambe poiché non “ero stata veloce abbastanza” o “non ero arrivata in tempo” (in senso sportivo). Perciò la base motoria. I dolori sono dolori del periostio. Sono in conflitto attivo.

Soluzione del conflitto:

La soluzione del conflitto è difficilmente possibile in quanto non posso annullare gli eventi riportando in vita mio padre.

Dott. XY ha proposto una eventuale soluzione cercando di rendere “immortale” mio padre creando per esempio una fondazione in suo onore. Non vedo questa possibilità come “cittadina normale”. Esercito la stessa professione di mio padre, sono architetto.

Potrebbe essere possibile elaborare il conflitto cambiando il mio stato di coscienza. Però bisogna farlo in modo biologico, a livello razionale riconosco che non è colpa mia che mio padre non è sopravvissuto.

P.F.

 

Annotazioni:

una testimonianza impressionante.

Può succedere talmente in fretta di subire un conflitto e ammalarsi. Non è possibile proteggersi dai conflitti.

Come si vede può anche succedere di conoscere il conflitto ma non trovare una soluzione.

“Rendere il padre immortale …” magari le riesce grazie a questa sua testimonianza!? Magari il suo caso diventa famoso … Glielo auguro.

 

Vedi anche:

SBS: Sclerosi multipla

 
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